I GIUSTINIANI DA CHIOS A LIVORNO E FAUGLIA
A cura di Antonio Cambi - www.rondinet.it -

L’Associazione “La Rondine” è partita col raccogliere notizie su una famiglia proveniente da Chios e che ho riscontrato tra le 37 famiglie che risultano essere state parte della Nobiltà Chiota descritta sul suo sito.
Precisamente la Famiglia Castelli , della quale abbiamo riferimenti dall'inizio del 19° secolo a Livorno, con i fratelli Domenico e Michele nati a Chios e stabilitisi poi a Livorno. Il figlio di Domenico , Aristide Castelli, ci ha lasciato importanti tracce biografiche che vorremmo utilizzare per comporre un libro in forma di romanzo storico, del quale è incaricato della stesura il Dott. Giampaolo Grassi, che fornisce lo spunto per analizzare la Storia Mediterranea e quindi della Toscana al passaggio tra l'Epoca Napoleonica ed il Granducato di Toscana, la nascita e lo sviluppo dell'economia di Livorno, i mezzi di comunicazione, l'arte e la cultura del tempo, la nascita del regno d'Italia.L'indagine su Chios che è stata splendidamente analizzata dal suo sito, proviene dal fatto che abbiamo capito che una vera e propria colonia di persone abitanti nell'isola greca si stabilì a Livorno. Il Famedio del Santuario di Montenero contiene monumenti funebri e lapidi , oltre che della famiglia Castelli, dei Reggio, Rodocanacchi. La città di Livorno contiene inoltre palazzi e Ville Rodocanacchi, Maurogordato, Panaiotti Palli.
Anche i Giustiniani furono a Livorno e sulle Colline Pisane, a Fauglia: nella Fattoria Le Stalle, che ora è trasformata in una bella struttura recettiva "Tenuta Giustiniani", la nostra "memoria storica" signor Ottaviano Lapini ci ha indicato come sia stata importante e notoria tale presenza.
La tenuta è visibile sul sito www.tenutagiustiniani.it .
Dagli appunti della signora Irene Baldini Orlandini che un nipote di Aristide Castelli (figlio della sorella Ermellina Atenaide) Eugenio Niccolai Gamba sposò
Adele Giustiniani di Livorno , e dal matrimonio nacquero Alaide e Carlotta. Lo schema delle genalogie da noi ricostruito tramite il bollettino storico pisano, gli appunti di famiglia della signora Irene e del signor Lapini unitamente ad alcuni appunti presi dalle stesse fonti e che riguardano o altri componenti della famiglia Castelli (Michele, Domenico, Giovanni) tutti di Scio così come la Famiglia Reggio.
Resta per noi più misteriosa la presenza e l'origine della famiglia Papudoff, che il bollettino storico documenta come famiglia greca (Fotios P. che sposa Dorina di Theodosio) ....ma si pensa che un legame stretto possa esserci stato tra le famiglie sia per motivi economici che per affinità.

Testo della lapide della ND Teresa Franchi Giustiniani che si trova nella Chiesa di San Lorenzo ad Usigliano di Lari:

D.O.M.

A TERESA FRANCHI NATA GALBANI

ARDENTE DI CRISTIANA CARITA’

MOGLIE E MADRE AFFETTUOSA

VOLTA A PROVVIDE CURE

A TUTTI CARA

AI PARENTI AGLI AMICI AI CONOSCENTI

CHE SOFFERENTE IN PACE  GLI ACERBI DOLORI

DI GRAVE INFERMITA’

PEROLTRE CINQUE LUSTRI

ALLA PRECE DEL GIUSTO AI SALUTARI CONSIGLI

DEVOTA INTENTA

ASSORTA IN DIO RENDEVAGLI L’ANIMA PURA

IN ETA’ PIU’ CHE SESSANTENNE

IL 6 MARZO 1855

GIOVAN BATTISTA GIUSTINIANI DI LIVORNO

IN SEGNO DI  STIMA PER TANTA VIRTU’

QUESTA PIETRA PONEVA


Frammenti di genealogia Giustiniani di Fauglia

Con piacere aggiungo l'intervento di del Dott.Ugo Castelli della Vinca (ugo.castelli@sisam.it):

la mia famiglia è imparentata con i Giustiniani , mia Trisnonna Marietta Castelli sposò Vincenzo Giustiniani:
Marietta(Minutiò) s. Vincenzo Giustiniani
f. Francesco tutore di Giovanni Castelli.n 1849
s.Emilia Braggiotti m 12/1/1894.
f.Giannino
f.Despuna
f.Alaide s.Emilio cugino di Giovanni n 1849
f.Enrico m.1872
f.Federico
f.Despina s.Adolfo Donegani
f.Adele s. Eugenio Gamba
f.Lorenzo
f.Miria? S Giuseppe Zalum
f.Maria m. 1872
f.G.Battista s.Teresa Nervini
f.Adolfo
f.Vincenzo
f.Leonardo
f.Gino

Abbiamo anche dei punti di contatto a Scio dove i Castelli facevano parte del gruppo dei Genovesi, vedi il Libro d'oro di Argenti. Giovanni Castelli andato a Chios da Genova tra il 1500 e il 1520.
Giuseppe Castelli era morto già nel 1611
f. Caterina s. Joanne de Prato da Sira
f.Virginia batt 14/9/1583
Niccolò Castelli n. 12/2/1601 s. Maria di Paolo Corpi il 2/3/1639
Vincenzo Castelli n.8/12/1644
Giovanni Castelli s. Catetta(Caterina) Antonii Velasti il 22/4/1699
f.Apollonia (Plumù) battezzata 7/3/1710
Domenico Castelli n,15/7/1707 s Lichinetta Coressi di Naxos ?
Francesco Castelli n.27/1/1750 s. con Despina Guiducci
Questo è un estratto genealogico dei miei avi che ho sulla base di quanto raccolto dal vescovo di Scio Simoni (o Timoni) nel 1806.


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Lapide di Vincenzo Giustiniani
Si dovrebbe trattare della pietra tombale della sepoltura del capostipite dei Giustiniani di Livorno e Fauglia, mentre le spoglie credo siano state perse. Di questa sepoltura ne parla la Dispensa Riccomi sulle Famiglie Celebri, dicendo che Vincenzo Giustiniani era stato sepolto nel porticato del Convento di Montenero a Livorno. Credo che residui solo la lapide che si trova in una stanza posta alla destra della Chiesa del Santuario di Montenero in un luogo contenente ex-voto , come si vede dal tema dei dipinti. Sulla lapide si legge che Vincenzo Giustiniani di Scio, vissuto 63 anni, è morto a Livorno l'8 Marzo 1850. E' stato pianto dalla moglie Minetiò Castelli, sorella di Domenico Castelli, dai figli Francesco e Giovambattista e dai Buoni (foto Giovanni Lenzi e Paola Caforio, testo di Antonio Cambi)


I BREVI NOTE BIOGRAFICHE DEI GIUSTINIANI A LIVORNO E FAUGLIA

Il ramo dei Giustiniani De Fornetti provenienti da Scio e Smirne fiorente in Livorno e Roma distaccassi esso pure dal ceppo comune verso il 1600 con Giovanni Battista Giustiniani De Fornetti che sposò Caterina Castelli, dalla quale unione nacquero due figli: Brizio e Marietta. Dal matrimonio di Brizio con Giulia Giustiniani, nacquero cinque figli; Caterina, Mimina, Giovanni Battista, Giuseppe, che fu sacerdote, e Brizio. Dal suddetto Giovan Battista che è il continuatore della discendenza e da Angela Corpi, sua legittima moglie, nacquero sei figli, Brizio che sposa Maria Castelli, Leonardo che si unisce in matrimonio con Margherita Dracopoli, Despina, Francesco sacerdote e Vincenzo che sposa detta Marietta Minutiò detta Minetta Castelli, nato a Scio nel 1787 morto in Livorno il dì 8 Marzo 1850 nell’età di 63 anni e fu sepolto sotto il loggiato della Chiesa Conventuale di Montenero. Da questo matrimonio nacquero nell’isola greca i loro figli Francesco e Giovanbattista.
FRANCESCO nato a Chios il 15.12.1815 e morto a Livorno il 15.6.1898 , sposò Emilia Braggiotti che morì all’età di 65 anni il 12.1.1884. Da loro nacquero Giannino, Despuna , Alaide (che sposò Emilio Castelli cugino di Giovanni) , Enrico (morto nel 1872 all’età di 17 anni ) , Federico (morto a 47 anni il 4.12.1908 ) , Despina (che sposò Adolfo Donegani) , Adele ( che sposò Eugenio Gamba), Lorenzo , Miria (che sposò Giuseppe Zalum) e Maria, morta l’8.12.1872 all’età di 6 anni.

GIOVANBATTISTA nato a Chios nel 1818 e morto a Santo Regolo il 1.9.1886, sposò Teresa Nervini , nata a Pistoia il 21.12.1880 e morta a Livorno il 30.4.1892. Da loro nacquero Adolfo , nato a Livorno l’1.2.1845 e morto a Santo Regolo l’8.12.09 , che sposò Marzola Citi, nata a Lorenzana il 5.3.1860 e morta a Santo Regolo il 18.3.1941. Vincenzo, nato a Livorno il 17.9.1853 e morto a Luciana il 30.9.1901, che sposò Ottavia Michon, nata a Livorno il 1.8.51 e morta a Calci il 7.3.1880. Leonardo, nato a Livorno il 9.6.1860 e morto a Firenze il 18.2.1927 , che sposò Maria Niccolini, nata ad Incisa Valdarno il 3.6.1857 e morta a Firenze il 12.3.1930. Da loro nacquero Emma Giustiniani in Odett , nata ad Incisa il 24.7.1892 e morta a Firenze il 21.12.47, e Giambattista , nato ad Incisa il 4.4.1890 e morto a Lucca il 6.10.1952. Ed infine Igino, di cui si hanno testimonianze fotografiche , ma non si è reperita la tomba; fece costruire la Villa Giustiniani a Luciana alla fine del 1800 in posizione sopraelevata rispetto al paese, al principio della strada che va a Santo Regolo. Dal racconto della ancora vivente nipote Romanella Gazzarrini, si era innamorato della “farmacista di Fauglia” che pur essendo laureata non era di origine nobile. Non piacendo alla famiglia, Igino si allontanò a Livorno per un periodo nel quale fece costruire la Villa e acquistò sette poderi dando vita ad una fiorente attività agricola. Alla morte della prima moglie sposò quindi Duilia Gazzarrini . Morì nel 1958, e non avendo avuto figli divise le proprietà fra i suoi tre nipoti. La signora Romanella vive ancora con i suoi due figli nella Villa Giustiniani.


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Il Marchese Igino Giustiniani in divisa da convittore del collegio di Mondragone nel 1874


Le tombe della discendenza di FRANCESCO sono a Livorno, mentre quelle della discendenza di GIOVAMBATTISTA sono nel cimitero di Luciana, nella cappellina sormontata dallo stemma con il castello con tre torri sormontato dall’Aquila, che raccoglie evidentemente spoglie di familiari deceduti altrove (Livorno, Calci, Incisa Valdarno, Lucca, Firenze).
E’ notevole che i figli di Giovambattista e Francesco abbiano frequentato, salvo omonimie, il Nobile Collegio di Mondragone a Frascati (dove era presente la Famiglia tanto che Don Carlo e Don Sigismondo si fregiarono del titolo di Duca di Mondragone e probabilmente furono fra i Soci fondatori del Collegio, che attualmente ospita il rettorato dell’Università Tor Vergata di Roma) attivo dal 1865 al 1953 , rispettivamente Enrico nel 1867, Igino nel 1874, Leonardo nel 1870 e Vincenzo nel 1870 come si evince dall’elenco degli ex alunni.
Nella Cappella di Luciana figurano anche Francesco Giustiniani (nato a Fauglia il 20.9.1893 e morto a Santo Regolo il 10.3.45) che fu podestà di Fauglia dal settembre 1929 al Luglio 1944. Sposò Vittoria Salvi, nata a Vinci il 7.10.1894 e morta a Pisa il 1.6.1954 . Francesco e Maria erano figli di Adolfo. Un altro Francesco Giustiniani è presente, nato a Livorno il 12.4.82 e morto a Pisa il 29.10.1926. Infine Brizio Giustiniani , nato a Livorno il 22.2.81 e morto a Calci il 21.7.1954. Questi due ultimi erano probabilmente figli di Vincenzo Giustiniani ed Ottavia Michon. Sia Brizio che il Francesco che divenne Podestà , furono anche Presidenti della Congregazione di Carità: Brizio dal 1917 al 1919, Francesco dal 1937 al 1943.

Da Daniele Cianchi, dopo il suo lavoro di archivio a Fauglia, abbiamo ricevuto:
Le Congregazioni di carità vennero istituite presso i comuni con la Legge n. 753 del 1862 al fine di amministrare i beni destinati ai poveri, disciplinando le istituzioni pubbliche di beneficenza regolate in precedenza attraverso i criteri più disparati. Con la legge n. 6792 del 1890 sulle istituzioni pubbliche di beneficenza ne vennero definite più esattamente le finalità, rendendo le amministrazioni più economiche e concentrando le istituzioni elemosiniere nelle Congregazioni di carità.
Del fatto che ad esse spettasse l’amministrazione delle Opere pie, soggette a concentramento a seguito della suddetta legge del 1890, è rimasta traccia nel presente archivio aggregato, in quanto si trovano spesso uniti agli atti della Congregazione di carità del comune di Fauglia quelli delle opere pie Masi, Mori, Malenchini e Bellini; queste vicende istituzionali hanno fatto propendere per la scelta di trattare la suddetta documentazione come un tutto unico, segnalando volta per volta le particolarità che contraddistinguono le singole unità archivistiche. Nell’ordine, i presidenti della Congregazione di carità identificati sono stati: Giovan Battista Ferri (dal 1913 al 1915 e dal 1928 al 1931), Raffaello Guerrucci (nel 1921), Baldino Baldassarri (dal 1933 al 1936), Francesco Giustiniani (dal 1937 al 1943), Armando Abeniacar (dal 1945).

L’attività dei Giustiniani a Fauglia , Luciana e Santo Regolo fu principalmente agricola. A Luciana Igino Giustiniani fece costruire la Villa fattoria alla fine del 1800, ed acquistò sette poderi. La discendenza accudì la proprietà fino al 1963, dopo 5 anni dalla morte del Marchese. A Santo Regolo Adolfo Giustiniani passò ai figli Francesco e Maria la proprietà acquistata nel 1887, e da questi venduta nel 1922. La proprietà era composta da due grandi appezzamenti ed uno più piccolo , oltre alla villa padronale con parco ed annessi: ad ovest della strada per Luciana , le case coloniche di Sarignano e Gronchiglia con i terreni coltivati a vigneti e frumento; l’appezzamento dei Casini, coltivato anch’esso a frumento e vigneti più una parte boschiva del Poggio alla Guardia. L’appezzamento piccolo, posto ad est della strada da Santo Regolo a Luciana, era coltivato ad oliveto, pascolo ed in piccola parte ad orto. Mentre nella Villa fattoria granducale di Santo Regolo che i Giustiniani detennero per un certo tempo dopo che il Marchese Giovambattista nel 1887 l’ aveva acquistata dalla potente famiglia ebrea Abudararaham, già alla fine del ‘700 il Mariti descriveva le manifatture presenti : tintorie , stoffe, abbigliamento. La proprietà passò ad Adolfo e quindi a Francesco Giustiniani , podestà di Fauglia. Non avendo egli figli , la fattoria passò ai nipoti figli della sorella Maria. La proprietà comprendeva 13 poderi per un totale di 160 ettari di terra, da cui si ricavava grano ed olio.

A Livorno Giovambattista e Francesco Giustiniani seguivano la Ditta Castelli e Giustiniani , Compagnia cantante in Londra, che fallì nel 1851. A questa ditta partecipavano Domenico Castelli, il fratello Michele Castelli ed un altro proveniente da Chios ed imparentato con i Castelli, Michele Reggio. Giovambattista abitava in Via del Casone 10, adesso Via Cairoli , come si evince da un contratto riportato sul libro di Lenzi e Caforio. Il bastione del Casone fu un riferimento di tipo fiscale per la tassazione delle attività : le attività che sorsero oltre il bastione ebbero una tassazione inferiore rispetto a quelle all’interno delle mura che erano connesse all’attività del porto.


Ramo dei Giustiniani De Fornetti
(Residenza Livorno e Provincia di Pisa)
Dal Volume I dal n° 16 al n° 20 della Raccolta storica delle Famiglie Illustri Italiane Edito nel 1907 in Firenze e Livorno dall ‘Editore Primo Riccomi

Il ramo dei Giustiniani De Fornetti provenienti da Scio e Smirne fiorente in Livorno e Roma distaccassi esso pure dal ceppo comune verso il 1600 con Giovanni Battista Giustiniani De Fornetti che tolse in moglie Caterina Castelli, dalla quale unione nacquero due figli: Brizio e Marietta. Dal matrimonio di Brizio con Giulia Giustiniani , nacquero cinque figli; Caterina, Mimina, Giovanni Battista, Giuseppe , che fu sacerdote, e Brizio. Dal suddetto Giovan-Battista che è il continuatore della discendenza e da Angela Corpi, sua legittima moglie, nacquero sei figli, Brizio che sposa maria castelli, Marietta, Leonardo che si unisce in matrimonio con Margherita Dracopoli, Despina, Francesco sacerdote e Vincenzo che sposa Minetta Castelli, nato a Scio nel 1787 morto in Livorno il dì 8 Marzo 1850 nell’età di 63 anni e fu sepolto sotto il loggiato della Chiesa Conventuale di Montenero. Da questo matrimonio nacquero Francesco e Giovan Battista.
Francesco, primogenito nacque a Scio il 15 Dicembre 1815 e morì a Livorno il 15 Giugno 1898; coniugassi con Emilia Braggiotti morta in Livorno il 12 Gennaio 1894 di anni 65, dalla quale ebbe sette figli, Giovanni, Alaide, Despina, Adele, Federigo, Lorenzo e Minetta. Il Marchese Giovanni nato a Livorno il 30 Marzo 1849 si unì in matrimonio con Maria Buoni. Alaide nata il 18 Giugno 1853 sposa in Livorno il nobile Emilio Castelli;
Despina nata in Livorno il 2 Marzo 1858, vedova di Adolfo Donegani .
Adele nata il 7 Maggio 1859, vedova del nobile Eugenio Niccolai-Gamba-Castelli;
Il Marchese Federigo nato in Livorno il 17 Maggio 1861 morto celibe , il 4 Dicembre 1904.
Il Marchese Lorenzo nato in Livorno il 10 Ottobre 1863, celibe e Minetta nata il 20 Agosto 1871, moglie a Giuseppe Zalum.
Dal Marchese Giovanni suddetto e dalla n.d. Maria Buoni nacquero cinque figli e cioè: Enrico l’ 8 Marzo 1881, Giustiniano il 10 Aprile 1884, Luigi il 30 Aprile 1888, Piero l’8 Febbraio 1890 e Mario il 7 Novembre 1892, nati tutti a Livorno .

Da Giovan Battista suddetto, figlio di Vincenzo, di Giovan Battista , di Brizio, di Giovan Battista, nato a Scio il 7 Marzo 1818 , marito di Teresa figlia del nob. Cav. Niccolò Nervini , Presidente della R. Corte d’Appello, nacquero quattro figli , e cioè Adolfo, Vincenzo, Leonardo e Iginio.
Il Marchese Adolfo nacque il 1° Febbraio 1845, già defunto il Marchese Vincenzo nato il 17 Settembre 1853 morto il 30 Settembre 1901, marito di Ottavia del fu Nob. Cav. Giuseppe Michon di Livorno e della Contessa Teresa Pecori di Firenze, dalla quale ebbe tre figli nati, come i suddetti, in Livorno , e cioè Maria nata l’11 Agosto 1877, sposa l’avv. Cardella di Pisa; Brizio nato il 22 Febbraio 1881 e Francesco nato il 12 Aprile 1882. Il Marchese Leonardo fratello di Vincenzo nacque il 9 Giugno 1860, marito della nobildonna Contessa Maria Niccolini vedova del nob. Francesco Michon di Livorno dalla quale ebbe tre figli: Ida, Giovan Battista ed Emma.
Il March. Iginio fratello di Leonardo suddetto nacque il 17 maggio 1866, marito della signora Landucci di Pisa.


FAUGLIA ED IL GEMELLAGGIO GIUSTINIANI
A cura di Riccardo Novi

Gemellaggio Giustiniani: L’Amministrazione Comunale di Fauglia, con la collaborazione del dott. Antonio Cambi dell’Associazione la Rondine, ha aderito ad un gemellaggio internazionale teso potenzialmente a favorire contatti e scambi culturali tra tutti i comuni d’Europa nei quali è stata forte la presenza della famiglia Giustiniani. Si tratta di inserire il nostro Comune in un circuito internazionale al fine di promuovere la conoscenza del territorio e favorirne la crescita culturale. Il Comune capo-fila è quello di Bassano Romano. Segue articolo a cura del dott. Antonio Cambi: FAUGLIA ED IL GEMELLAGGIO GIUSTINIANI: La nascita della Comunità Europea ha favorito la possibilità di scambi culturali, grazie alle opportunità che offre, specialmente rivolte alla formazione giovanile di futuri cittadini europei. Spesso la costruzione di elementi di gemellaggio si basa su tracce significative del passato, tracce che hanno inciso sulla storia sia per le vicende che per i personaggi che si sono messi in luce nella buona e nella cattiva sorte. Sono comunque tracce ancora sentite e ricordate da libri, monumenti, fondazioni. E’ il caso del Gemellaggio Giustiniani, nato per iniziativa di un’Associazione Culturale di Bassano Romano (Viterbo) e con la consulenza storica del Dott. Enrico Giustiniani, discendente e cultore della storia della propria famiglia. Dopo i primi contatti avuti nel Luglio 2003, in occasione dei Mercatini del ‘600 di Bassano Romano, il Dott. Giustiniani si è messo in contatto con tutte le sedi italiane e straniere che potevano condividere parte della storia della famiglia. Si è partiti quindi con il contatto con Vanghelos Alexandris, presidente della Lega Italo Ellenica, il quale ha proposto le iniziative di gemellaggio nell’Isola Greca di Chios e nelle isole dell’Arcipelago nell’Egeo, dove i Giustiniani sono stati presente dal 16° secolo. Giustiniani ha poi contattato le municipalità della corsa Bastia, Genova, Roma, Venezia, Mirano, Caprarica, Ortona, Amelia. Sulle Colline Pisane, tramite l’Associazione La Rondine, Lari e Fauglia. E’ stato realizzato quindi un primo incontro di tutte le municipalità a Bassano Romano, portando testimonianze della storia di ogni cittadina ed interventi di docenti universitari cultori della materia. Il libro degli Atti è in via di pubblicazione. Anche Fauglia, Luciana, Santo Regolo sono luoghi con testimonianze di questa famiglia. I Giustiniani dovettero fuggire da Chios invasa dai Turchi nel 1822, e ripararono a Livorno. Nella città labronica vi si erano stabilite già altre famiglie, come i Castelli, i Reggio, i Rodocanacchi, che erano state per circa 4 secoli a Chios a comporre la Società di 37 Famiglie genovesi detta Maona Giustiniani. Degenerando il clima politico molte delle famiglie arrivarono a Livorno, città da sempre cosmopolita per il porto e gli scambi con le varie civiltà del Mediterraneo. I Giustiniani approdarono in varie città italiane,e tra queste Livorno. I figli di Vincenzo Giustiniani e di Marietta Castelli, Francesco e Giovambattista, si stabilirono in Via del Casone, oggi Via Cairoli. Intorno al 1840 misero su famiglia con ragazze italiane. Giovambattista sposò Teresa Nervini di Pistoia e si trasferì a Luciana. Qui nacquero Adolfo, Vincenzo , Leonardo ed Igino. Rilevarono la fattoria di Santo Regolo con le relative proprietà agricole, con grandi produzioni di grano ed olio. La loro storia coincide con quella di altre famiglie che videro nell’Italia Risorgimentale anche il luogo dove imprendere ed investire nel progresso. Insieme a Pietro Malenchini, altro cittadino di Luciana, ai Castelli, ai Bastoni, ai Fenzi, si fecero promotori e finanziatori delle Ferrovie Toscane, pur continuando a mantenere commerci via mare ed a lavorare i prodotti dell’Agricoltura. Un discendente di Adolfo, Francesco divenne anche Sindaco (Podestà) di Fauglia fino al 1943. Le vicende sono narrate nel libro di Massimo Lenzi e Paola Caforio su Luciana, di recente edizione. Anche Fauglia ha quindi i crediti necessari per ricordare la presenza Giustiniani sul suo territorio. La Cappella di famiglia nel cimitero di Luciana porta in alto lo stemma con il Castello a tre torri sormontato dall’Aquila. La tenuta Le Stalle è stata trasformata in tempi moderni in luogo di accoglienza turistica mantenendo la denominazione Tenuta/Locanda Giustiniani. Fauglia quindi parteciperà alle iniziative del Gemellaggio, che è stato denominato “Dai Giustiniani alla Comunità Europea: un percorso continuo”. Sarà un modo di ripercorrere le radici storiche di una parte del Mediterraneo e delle influenze locali, sperando che le testimonianze imprenditoriali, storiche artistiche vengano rese fruibili a visitatori e giovani studenti. I documenti finora elaborati sul gemellaggio sono visibili sul sito www.rondinet.it . Referente del progetto per il Comune di Fauglia è l’Assessore Riccardo Novi. dott. Antonio Cambi.


DAI GIUSTINIANI ALL'UNIONE EUROPEA
UN PERCORSO CONTINUO


Si è svolto il 17 aprile 2004, a Bassano Romano (Viterbo) in collaborazione con l'Amministrazione Comunale e la Lega Italo-Ellenica, il convegno dal tema: "DAI GIUSTINIANI ALL'UNIONE EUROPEA UN PERCORSO CONTINUO".
All'evento hanno partecipato i Comuni Italiani di: Mirano (Venezia), Ortona (Chieti), Caprarica (Lecce), Amelia (Terni), Lari (Pisa), il Comune Francese di Bastia, i comuni Greci di Chios ed Homiroupolis. Il convegno è stato patrocinato dal Senato della Repubblica, dal Sovrano Militare Ordine di Malta delegazione Granpriorale Ligure, dalla Regione Lazio e dalla Provincia di Viterbo
Le relazioni hanno analizzato il percorso storico dei Giustiniani, da diverse angolazioni: dall’epopea della marineria genovese nel levante fino al collezionismo seicentesco dei grandi mecenati e alle suggestioni architettoniche della Villa di Bassano. Un lungo viaggio tra storia e cultura per riallacciare, nello spirito Europeista, gli antichi legami tra popoli di diverse culture e società.
Le amministrazioni intervenute, si sono impegnate a predisporre un protocollo d’intesa, per dare seguito a questa iniziativa, anche al fine di realizzare un organismo permanente, tra vari soggetti non solo pubblici, atto a valorizzare eventi futuri per conto dei suoi partner, anche attraverso una Fondazione con una pluralità di soci attivi con la finalità di salvaguardare i beni storico-culturali, per la valorizzazione piena dei siti, palazzi, oggetti, memorie dell'illustre casato. Questo organismo potrà presentare proposte di interventi integrati, cofinanziati dai fondi strutturali europei per gemellaggi tra diverse comunità ed il recupero di siti urbanistici di interesse storico, artistico - culturale, villaggi tradizionali in stato di abbandono e di degrado. Il progetto avviato rimane comunque aperto sia ad associazioni private che ad altri enti pubblici come altri comuni che in ogni momento possono farne parte. Già hanno dato la loro adesione i comuni di Fauglia (Pi), Monterinaldo (Ap), e Aghios Minas, Ionias e Kampochora (Grecia)

Gli atti sono stati presentati in anteprima a Chios il 31 agosto 2005 ed a Roma il 1 dicembre 2005 presso la Sala dei Presidenti di Palazzo Giustiniani di Roma, con il patrocinio del Senato della Repubblica, da Enrico Basso, archivista di Stato direttore nella Sovrintendenza Archivistica per la Liguria e Christina Strunck, Assistente scientifico della Biblioteca Hertziana.
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Venerdì 7 aprile 2006, a seguito la presentazione Genovese nella cornice del Complesso Monumentale si Sant’Ignazio presso l’Archivio di Stato. Un simbolico ritorno nella città di origine della famiglia, durante le manifestazioni Genovesi dell’ottava settimana della cultura. Patrocinatore dell’evento oltre il Senato della Repubblica, il Sovrano Militare Ordine di Malta Delegazione Granpriorale Ligure.
Gli atti, già presenti nei cataloghi di diverse Biblioteche pubbliche, sono stati presentati da Giovanni Assereto, ordinario di storia moderna dell’Università di Genova che ha commentato i contributi storici al volume e da Christina Strunck, assistente scientifico della Biblioteca Hertziana di Roma che ha commentato gli aspetti più artistici ed architettonici trattati nel volume. Alfonso Assini, funzionario dell’Archivio Genovese, è intervenuto sul lascito fedecommissorio di Vincenzo Giustiniani, la cui contabilità e molti degli atti notarili rogati per conto di questa famiglia sono conservati nell’Archivio stesso. Durante la manifestazione, sono stati esposti, a cura dello stesso Assini, Ignazio Galella e Roberto Santamaria, alcuni dei più significativi documenti dell'Archivio Giustiniani, in rapporto soprattutto alle loro committenze artistiche, disegni (fra cui il bellissimo stemma della famiglia), stampe e incisioni (dalle collezioni del marchese Giustiniani verrà una copia della "Galleria Giustiniana"), monete e oggetti legati alle funzioni dogali e di rappresentanza svolta da alcuni membri della famiglia., provenienti anche da alcune preziose collezioni private.

Il codice ICCU del libro nel database delle Biblioteche Italiane è IT\ICCU\IEI\0241428 , clikkando il link potete visualizzare le biblioteche dove è presente il libro.
Redazionale con foto sul Convegno a Bassano Romano
Redazionale con foto sulla presentazione degli atti a Roma
Articolo degli atti a Roma sulla "Croce Ottagona" periodico della Delegazione Ligure del SMOM gennaio 2006 n.23 con il discorso del Delegato dell'Ordine Giovanni Della Croce di Dojola
Redazionale con foto sulla presentazione degli atti a Genova
Articolo degli atti a Genova sulla "Croce Ottagona" periodico della Delegazione Ligure del SMOM aprile 2006 n.26
Intervento del delegato alla cultura di Bassano Romano alla presentazione degli atti a Genova
atti giustiniani
INDICE DEGLI ATTI (dove disponibili dei brevi estratti dei contributi)
1) Lettera di saluto del senatore Marcello Pera, presidente del Senato della Repubblica. 2) Presentazione di Giovanni Della Croce di Dojola, delegato granpriorale per la Liguria Del Sovrano Militare Ordine di Malta. 3) Presentazione di Giuseppe Marchetti, sindaco del Comune di Bassano Romano. 4) Fu Giustiniano l’eponimo fondatore del casato? Introduzione a cura di Enrico Giustiniani. 5) PARASKEVI PAPAKOSTA - Introduzione al convegno in lingua greca moderna 6) GABRIELLA AIRALDI - Genova e il Mediterraneo. 7) STEFANO GRILLO di RICALDONE - I Giustiniani: “cives” e “reges”. Le distinzioni nobiliari del ceto dirigente genovese dall’età comunale ai riconoscimenti della regia Consulta Araldica. 8) ANDREA LERCARI - La vicenda storica dell’albergo Giustiniani: dalla fazione popolare al patriziato sovrano della Repubblica di Genova. 9) SILVIA DANESI SQUARZINA - Il Cristo portacroce di collezione Giustiniani. Prima versione incompiuta di un’opera di Michelangelo. 10) MANUELA TOZZI RAMBALDI - Il Campos di Chios, caratteri e confronti. 11) VALERIA MONTANARI - Orientamento e prassi del restauro a Chios. 12) PARASKEVI PAPACOSTA - Sulle tracce dei Giustiniani nella storia dell’architettura di Chios, Bassano Romano, Gravina in Puglia e Caprarica di Lecce. 13) DIMITRIS PAPALIOS - Il progetto di parco medievale tematico come valorizzazione dei beni architettonici a Chios. 14) RINALDO MARMARA - La formazione della comunità latina a Costantinopoli e le migrazioni da Chios. 15) AGOSTINO BURECA - La Villa di Vincenzo Giustiniani a Bassano Romano: interventi e prospettive per la tutela e la valorizzazione. 16) RITA FABRETTI - I Giustiniani a Bassano: rapporti tra potere centrale e locale (sec. XVII e XVIII). 17) ANGELO CASERTANO - Il Monastero di San Vincenzo: dall’idea di Vincenzo Giustiniani alla donazione Benedettina-Silvestrina. 18) REMO DE MARTINO - Il viaggio di San Tommaso apostolo da Chios a Ortona. 19) ALEXANDRIS EVANGHELOS - Progetto di gemellaggio fra Comunità Mediterranee unite da percorsi storici comuni. 20) EMMANUEL VASTA e JEAN BAPTISTE RAFFALLI - La Villa Giustiniana a Bastia. 21) BARBARA SILVANI - Il palazzo Giustiniani di Amelia. 22) GIAMPAOLO GRASSI - Il modello socio economico di Chios: riscontro nei modelli di organizzazione agricola e d’imprenditoria nella Val d’Era e sulle colline pisane. 23) MARIO ESPOSITO - Ville Venete nel territorio di Mirano. 24) ALESSANDRA ZABBEO - I Giustinian a Mirano e il loro insediamento.

Gli Atti sono acquistabili presso la tipografia: Tipografia Pioda Viale Borelli, 15 Tel: 06 44701500 Fax: 06 4451 862 - info@pioda.it


BASSANO ROMANO-CHIOS:
ANTICHI LEGAMI E NUOVI PERCORSI NELLO SPIRITO EUROPEO
Atti del II° convegno internazionale sulle architetturee collezioni artistiche dei Giustiniani


nell'ambito del progetto europeo di gemellaggio tra Bassano Romano, Aghios Minàs e Kampohòra di Chios

Si è svolto dal 6 al 10 settembre 2006, l’incontro tra i cittadini del Comune di Bassano Romano, nella Tuscia Viterbese, e quelli dei Comuni di Aghios Minàs e Kampohòra dell’isola Greca di Chios, nell’ambito del progetto co-finanziato dall’Unione Europea per la cittadinanza attiva “gemellaggio di città”. Il tema del gemellaggio venne proposto per prima volta durante il convegno internazionale svolto a Bassano Romano nell’aprile del 2004, Dai Giustiniani all’Unione Europea: un percorso continuo, un lungo viaggio tra storia e cultura per riallacciare, nello spirito europeista, gli antichi legami tra popoli di diverse culture arricchite, grazie anche alla presenza dei Giustiniani, da testimonianze storico-artistiche, appartenenti oggi al patrimonio culturale europeo.
In un atmosfera cordiale e informale, la delegazione Chiota, arrivata mercoledì 6 settembre all’aeroporto di Fiumicino, è stata accolta dal Sindaco insieme alla Giunta Comunale e da numerosi giovani dell’Associazione Culturale Bassanese. Il gruppo Greco, nei due giorni successivi ha visitato i luoghi di principale interesse nella cittadina Viterbese e nella capitale.
Sabato 9 settembre si è svolta la parte ufficiale del programma, presentata in questo volume d’Atti (in Italiano e Greco), aperta dal secondo convegno internazionale di studi storico-scientifici, presentato in italiano e in greco, intitolato Bassano Romano-Chios: antichi legami e nuovi percorsi comuni nello spirito europeo, svolto nella suggestiva Sala dei Cesari del Palazzo Giustiniani. I relatori, rappresentanti della Pubblica Amministrazione, scienziati e studiosi, hanno ripercorso gli antichi legami che uniscono le comunità Italo-Greche intervenute. Dal 1347 al 1566 i Giustiniani furono gli amministratori per conto della Repubblica Genovese dell’isola di Chios nell’Egeo nord orientale. Alcuni di loro dal 1595 al 1854, dimorarono nel feudo di Bassano Romano. Il gemellaggio tra le comunità Chiote e quella Bassanese è un atto di amicizia nel comune legame con la presenza di questa famiglia e con l'eredità ideale, architettonica e culturale che essa ha lasciato ai posteri italiani e greci. Al convegno ha fatto seguito la firma ufficiale del Patto di Amicizia tra i comuni intervenuti. Nel pomeriggio la manifestazione si è chiusa con l’esibizione del Gruppo Bandistico Bassanese e dei danzatori di Aghios Minàs e Kampohòra, presso il Monastero di San Vincenzo Martire, seguita da una serata musicale.
Domenica 10 settembre, la delegazione Chiota è tornata in Grecia, dando appuntamento ai Bassanesi nell’isola del mastice per il 2007. atti gemellaggio giustiniani

Il libro d'atti è stato curato da Enrico Giustiniani e Paraskevi Papakosta
Nelle prime pagine del presente volume d’Atti, vengono presentati brevemente i tre Comuni e immagini dagli archivi dei relatori, nonchè i saluti dei Sindaci e dei membri della Pubblica Amministrazione. Segue un breve intervento del Presidente del Comitato Organizzatore Enrico Giustiniani, sul progetto di partenariato Europeo della “Rete Giustiniani” e la cittadinanza Europea attiva. La sezione di carattere scientifico del convegno apre con il testo di Cecilia Mazzetti di Pietralata, storico dell’arte, relativo all’opera dei fratelli mecenati Vincenzo e Benedetto Giustiniani, nati a Chios nella metà del XVI secolo, i cui palazzi a Roma e a Bassano, furono dei veri e propri luoghi d’arte - “Accademie” - dove oltre ad ammirare la splendida collezione di statue e dipinti, gli artisti cercavano atmosfere e spunti per la loro ispirazione; un crocevia di incontri artistici nel seicento, dal Nord Europa al Mediterraneo, un patrimonio culturale di enorme valore, lasciato in eredità ai posteri.
Segue lo studio analitico di Paraskevi Papacosta dedicato alle architetture dei Giustiniani di Chios a Bassano Romano. La relatrice enfatizza il valore urbanistico del complesso territoriale ed alcuni caratteri peculiari comuni che ricollegano Bassano a Chios. Attraverso questa nuova lettura panoramica dell’insieme, basata sull’analisi diretta e su ricostruzioni storiche, contribuisce al processo di conservazione e valorizzazione del sito storico.
Le ricerche d’archivio delle famiglie Anguillara di Ceri e Giustiniani di Negro a Roma e a Viterbo hanno contribuito allo svolgimento dell’analisi, dedicata al giardino di Vincenzo Giustiniani, dell’architetto della Soprintendenza per i Beni Architettonici ed il paesaggio del Lazio, Agostino Bureca responsabile del programma di conservazione della villa Giustiniani-Odescalchi a Bassano Romano. Nonostante l’ovvio rinnovo della vegetazione e del deperimento della materia permangono tutt’oggi diversi caratteri dell’originario genius loci del giardino, dovuti alle aspirazioni antiquarie e alle suggestioni europee del noto mecenate da Chios.
Don Cleto Tuderti, già Priore del Monastero di San Vincenzo, ha sviluppato il tema del “Mausoleo” voluto dal Marchese Vincenzo per la sua famiglia, evidenziando altri aspetti, correlati alla religiosità e spiritualità dei Giustiniani, non meno eloquenti ed attuali, che mettono in luce singolare la poliedrica figura di Vincenzo Giustiniani. Rinaldo Marmara si sofferma sull’importanza dei registri parrocchiali di Chios presenti a Tinos e su quelli di Costantinopoli, ricchi di testimonianze ed appunti, di cui alcuni sono del tutto ancora sconosciuti agli studiosi e altri necessitano di essere ricatalogati e soprattutto preservati dall’incuria del tempo.
Al suo intervento ha seguito quello di Manolis Vournous della Chiesa degli Aghii Sarànda a Thimianà. L’architetto offre una lettura aggiornata compiuta sui ruderi della chiesa e su precedenti studi personali. È interessante il fatto che dopo secoli di storia, si rispecchiano ancora le influenze genovesi nell’architettura chiota.
Dimitris Kokkinakis attraverso la sua antologia critica introduce all’arte medica e farmaceutica di Chios nel periodo genovese dell’isola. Sintetizza il sistema sanitario chiota del passato, ricorrendo a parallelismi con le istituzioni adottate dalle repubbliche marinare nella penisola italica. L’argomento sulle farmacie portatili e sull’arte degli speziali apre nuovi orizzonti negli studi chioto-bassanesi.
Alice Gànou, con un intervento semantico, ha evidenziato come esistano ancora, nel dialetto Chiota, termini vernacolari di derivazione Genovese e Italiana. Questi “cromatismi” locali potrebbero ricollegarsi alle manifestazioni “periferiche” della matrice latina nell’Egeo e più in generale nel Mediterraneo.
Cogliendo l’occasione di questo nuovo convegno organizzato nell’ambito del progetto di gemellaggio tra Bassano e Chios, sono stati inseriti due nuovi contributi di sintesi e di approfondimento scritti dai curatori della presente opera collettiva. Essi contribuiscono al riconoscimento dell’opera e all’approfondimento di alcuni dei temi affrontati dai relatori che parteciparono al primo convegno internazionale Dai Giustiniani all’Unione Europea: un percorso continuo, svolto a Bassano Romano nell’aprile 2004 che tematicamente aveva introdotto la proposta di gemellaggio. Enrico Giustiniani ricorda i temi illustrati negli atti del primo convegno, curati da lui stesso, che presentò al palazzo Giustiniani di Roma al Senato il 1 dicembre 2005 e successivamente al Archivio di Stato di Genova il 7 Aprile 2006 ove sono state aggiunte nuove valutazioni e commenti costruttivi di natura critica, sulle relazioni di contenuto scientifico. Il secondo testo di Paraskevi Papacosta chiude il presente volume, offrendo nuove prospettive di studio. La studiosa percorre i temi relativi alle architetture del passato conservate nelle antiche Terre dei Giustiniani. Segue una nuova lettura a campione, mirata, con relativa documentazione fotografica o grafica di alcune architetture monumentali in stato di rovina ed altre memorie dei Giustiniani di Chios. Il testo è caratterizzato da meditazioni storico-critiche, verificate direttamente sui “testi architettonici” e dall’individuazione di alcuni valori inespressi dalla letteratura che potrebbero essere capaci di suggerire nuove iniziative e soluzioni progettuali finalizzate alla conservazione e al recupero di questi siti degradati.

INDICE DEGLI ATTI
FRANCESCO BROGLIA - Presentazione Atti; ENRICO GIUSTINIANI E PARASKEVI PAPACOSTA - Introduzione al convegno internazionale nell’ambito del progetto di gemellaggio tra i Comuni di Bassano Romano, Aghios Minàs e Kampohòra di Chios; Presentazione dei Comuni del gemellaggio-Saluti ; Messaggio di Benvenuto ai cittadini di Aghios Minàs e Kampohòra; Saluto del Sindaco di Bassano Romano Luigi De Luca; Saluto dell’Assessore alla cultura di Bassano Romano Vittorio Ronconi; Presentazione del Comune di Bassano Romano; Saluto del Sindaco di Aghios Minàs Ionnis Pantelàras; Breve presentazione dell’isola di Chios; Presentazione del Comune di Aghios Minàs; Saluto del Vice-Sindaco di Kampohora Charilaos Koutsouràdis; Presentazione del Comune di Kampohora; Presentazione progetto “Rete fra città gemellate”; ENRICO GIUSTINIANI Il progetto di parternariato e di gemellaggio fra comunità Europee unite da percorsi storici comuni. La cittadinanza Europea attiva; Relazioni di contenuto scientifico sulla storia e la cultura di Bassano Romano e Chios ; CECILIA MAZZETTI DI PIETRALATA - Dal nord Europa al Mediterraneo: i palazzi Giustiniani di Roma e Bassano nel seicento, crocevia di incontri artistici; PARASKEVI PAPACOSTA - Architetture dei Giustiniani di Chios a Bassano Romano:storia e caratteri; AGOSTINO BURECA - Aspirazioni antiquarie e suggestioni europee nel giardino storico del palazzo Giustiniani a Bassano Romano; CLETO TUDERTI - Il mausoleo di S.Vincenzo Martire in Bassano Romano. Contributo per un gemellaggio; RINALDO MARMARA - La storia non è mai completa …. e neppure quella dei Giustiniani; MANOLIS VOURNOUS - La chiesa degli Aghii Sarànda a Thymianà di Chios; DIMITRIS KOKKINAKIS - Breve introduzione all’Ars medica e farmaceutica nella colonia genovese di Chio. Dai primi ospedali al cofanetto dei medicinali di Vincenzo Giustiniani; ALICE GANOU - L' influenza della lingua italiana sul linguaggio Chiotico; Termini vernacolari di origine italiana o genovese presenti nel dialetto Chiota; Firma del “Patto di amicizia e fratellanza”; Retrospettiva e approfondimento sui temi del 1° convegno internazionale di Bassano Romano; ; ENRICO GIUSTINIANI - Sintesi del convegno di Bassano Romano del 17 aprile 2004: Dai Giustiniani all’Unione Europea: un percorso continuo; PARASKEVI PAPACOSTA - Un percorso nelle antiche Terre dei Giustiniani: retrospettiva e approfondimento sui temi architettonici del primo convegno di studi a Bassano Romano; Ringraziamenti.

Il codice ICCU del libro nel database delle Biblioteche Italiane è IT\ICCU\IEI\0284266 , clikkando il link potete visualizzare le biblioteche dove è presente il libro.

Gli atti sono stati presentati una prima volta il 12 maggio 2007 a Bassano Romano dal Prof. Francesco Broglia e dall’Arch. Michele Campisi con il patrocinio della Sovrintendenza per i beni architettonici e per il paesaggio del Lazio (Redazionale presentazione di Bassano Romano a cura di Domenico Vittorini - Gazzetta Bassanese n. 124 giugno 2007). A seguito poi la presentazione a Roma il 28 novembre 2008 nella sala Capitolare presso il Chiostro del Conventodi Santa Maria sopra Minerva Senato della Repubblica.
La Sala Capitolare costruita per volontà di Vincenzo Giustiniani, generale dei Domenicani, nel XVII secolo, ancora conserva sul soffitto gli stemmi della famiglia Giustiniani.
Sono intervenuti Silvia Danesi Squarzina, ordinario di Storia dell’Arte Moderna dell’Università di Roma Sapienza e Alessandro S. Curuni, ordinario di Restauro dell’Università di Roma Sapienza. Ha introdotto i lavori Francesco Broglia, Docente di Rilievo dell’Architettura dell’Università di Roma Sapienza. Al termine della presentazione è stato proiettato un documentario sui Giustiniani (vai al video dell'introduzione clikkando il link), creato e montato dall'architetto Papacosta.
Redazionale con foto sulla presentazione del secondo libro degli atti a Roma il 28 novembre 2008

Gli atti, saranno presentati anche a Genova in primavera 2009 in data ancora da definire.
home Il volume "Bassano Romano - Chios: antichi legami e nuovi percosi nello spirito europeo", è acquistabile su richiesta presso la Tipografia Pioda di Roma in Viale Ippocrate, 154 -
Tel: 06 44701500 Fax: 06 4451 862 - info@pioda.it


IL PROGETTO DELLA RETE GIUSTINIANI

Un filo rosso unisce alcuni piccoli comuni Italiani ed Europei, la presenza nel corso dei secoli della Famiglia Genovese dei Giustiniani, importanti tracce architettonicche ed antropologiche da valorizzare e da collegare nel tempo e nello spazio, percorsi turistici comuni per uno scambio di idee e confronti per riallacciare gli antichi legami in uno spirito Europeista.

DOCUMENTARIO SUI GIUSTINIANI

Grazie all'iniziativa dell'Assessore al patrimonio della municipalità Francese di Bastia, è recentemente uscito (gennaio 2008), prodotto da Vision Internationale e da France 3 per la regia di Andrè Waksman il documentario "Les Giustiniani une saga méditerranéenne". Il documentario di circa un ora, a cui ho fattivamente collaborato, ha richiesto quasi due anni di lavori; l'opera, in francese (con alcuni brani in Italiano sottotitolati) traccia il lungo percorso antropologico e storico della famiglia Giustiniani, toccando le località dove più si è sentita la presenza di questa famiglia: Genova, il levante ligure, Chios, Roma, Palermo, la Corsica e Bassano Romano.
Sono in possesso della copia, informalmente potrei accontentare, nei limiti del possibile, chi me ne facesse gentile richiesta.
Il film, apparso sulla trasmissione "Orizzonti" su France3-Corse il 10 maggio 2008 è online sul sito della France 3 - corse in questo link:
"I Giustiniani, une saga méditerranéenne" (100508)

film giustiniani


Livorno e Chios a cura di Antonio Cambi in corso di pubblicazione su "Studi Livornesi"


la mia foto

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