Il testamento di Vincenzo Giustiniani
disposizioni relative a Bassano Romano
a cura di Domenico Vittorini
tratto dal sito: www.assolarocca.it
Ho avuto modo di leggere il testamento dellIllustrissimo Sig.
Vincenzo Giustiniani Marchese di Bassano che redasse in Roma il 22 gennaio dellanno
1631.
Il Marchese Vincenzo Giustiniani non ebbe la possibilità di nominare eredi diretti in
quanto tutti e tre i figli gli premorirono, infatti tale condizione familiare è così
riportata nel testamento: Io nel mio testamento per avanti fatto avevo lasciato
erede mio universale; ed essendo piaciuto al Signore Iddio chiamare a se un mio figlio
maschio, chiamato Gio. Gironimo, battezzato nella chiesa di S. Eustachio, e né fu compare
il Cardinale Montalto bon. mem. ed anco due figlie femmine, luna chiamata Gironima,
e laltra Portia, li quali ha partoriti la Signora Eugenia Spinola mia consorte, e
ritrovandomi al presente privo di figli, non avendo poi ella fatti altri;
.
Pertanto il Marchese nomina erede universale di tutti i suoi beni il nipote, Sig. Andrea
Giustiniano, figlio del Sig. Cassano, del q. Sig. Andrea Giustiniano.
Qualche anno dopo, e precisamente nel 1650, Andrea fu elevato al rango di Principe dal
Pontefice Innocenzo X.
Tornando allexcursus del testamento laspetto che più mi ha colpito è stata
la straordinaria religiosità del personaggio, intesa non solo come uomo integerrimo e
ricco di fede ma anche come uomo dotato di un amore profondo, religioso, verso la terra di
Bassano e la sua gente. Nella prima parte del documento vi sono riportate una serie di
disposizioni con le quali lascia somme di denaro a varie istituzioni religiose affinché
provvedano alla cura dellanima attraverso la celebrazione di Sante messe, nonché
lasciti a favore di persone bisognose. E interessante rilevare quanto questo
personaggio, come ho già detto, ami Bassano, leggendo, quanto qui sotto viene riportato,
si potrebbero azzardare due interpretazioni: una come promotore di uno sviluppo
demografico del posto e laltra, più poetica, a ricordo della felice valutazione che
fece il padre Giuseppe scegliendo Bassano quale amena località: Item voglio,
ordino, e comando, che il mio erede universale da nominarsi da me qui sotto, e tutti
quelli, che a lui succederanno in questa mia eredità, e successione, come esplicarò,
paghino, e con effetto sborsino prontamente in ciaschedun anno in perpetuo scudi 30 di
moneta, di giulj dieci per scudo, li quali servano per sussidio dotale ad una povera
Vergine forastiera, che venga a maritarsi, ed accasarsi nella mia Terra di Bassano, con un
marito forastiero, che non sia nato, né allevato in d. Terra, e Marchesato di Bassano. E
quando sarà fatta fede dal Curato, che resti contratto lo Sposalizio, se gli faccia lo
sborso di d. scudi trenta di moneta, con obbligo dambedue loro tanto del marito,
quanto della moglie neglatti della Corte di detta Terra di Bassano di dover abitare
decentemente in detta Terra, sotto pena della restituzione della dote, la quale potranno
assicurate nel miglior modo, che potranno, e la concessione della detta dote voglio, che
segua nel giorno della festa di S. Vincenzo, ed Anastasio nel mese di Gennaro, nella
Chiesa di S. Vincenzo da me fabbricata da fondamenti, e così voglio che si osservi in
perpetuo.
Sempre in merito alla sua terra di Bassano è molto interessante la parte che dedica alla
erigenda Chiesa di San Vincenzo. Dispone che il suo erede si adoperi attivamente affinché
sia completato il mausoleo ed inoltre da disposizioni precise in merito alla gestione. Per
questultimo aspetto è interessante rilevare che il Marchese Vincenzo aveva già
nelle sue intenzione di rendere il luogo non solo centro spirituale ma anche centro di
formazione culturale: i preti assunti, secondo la volontà del marchese, dovevano
dedicarsi allinsegnamento di quelle materie atte a erudire la popolazione del posto
e anche quella proveniente dai paesi limitrofi. Oggi si può ben dire che i Padri
Benedettini Silvestrini hanno attuato quello che il Marchese disponeva quattro secoli fa.
Per meglio comprendere la volontà del Marchese riporto integralmente la parte del
testamento che riguarda le disposizioni in merito alla Chiesa di San Vincenzo:
Item voglio, ordino, e comando, che il mio erede, o li suoi successori nella mia
eredità conforme alla disposizione di questo mio ultimo Testamento da dichiararsi qui
sotto, facciano finire e ridurre allultima perfezione la chiesa da me principiata, e
ridotta per grazia del Signore a buon termine, ad onor di S. Vincenzo Martire, nel
Territorio della mia Terra di Bassano, conforme al disegno, ed intenzione, che sono a
notizia di M. Giacomo Pacifici Architetto, e di Mastro Niccolò Valle Capo Mastro
Muratore, con spendere scudi 1000. di moneta, in ciascun anno , finché resti finita a
fatto, ed in modo che si possa officiare, e celebrarvi Messe, ed altri divini Offici, ed
all' ora debba detto mio erede tener provista detta Chiesa di tutte le cose, che gli
parranno necessarie per il culto Divino condecente al luogo, ed alla qualità di detta
Chiesa, ed alla mia intenzione . Item voglio, ordino, e comando, che finita che sarà la
detta Chiesa. a segno, che si possa officiare, ed in essa celebrarvi Messa il mio erede, o
li suoi successori come sopra siano tenuti, e debbano perpetuamente tenere tre Preti
Cappellani Sacerdoti di buona fama, ed esemplari, amovibili ad nutum, ed a bencplacito del
detto mio erede, o de suoi successori come sopra, in conformità della licenza, e
patente concessami da Monsig. Reverendissimo Vescovo, di Sutri e Nepi, la qual patente si
trova negl'Atti Episcopali di Sutri, resta registrata. nellArchivio di Bassano, li
quali Sacerdoti ripartitamente tra di loro debbano celebrar Messe, ed altri divini Officj
con buona unione tra loro, e con dar buon esempio, e con buona regola di governo, ed
economia, con osservare per appunto, ed onninamente glordini, che li saranno dati
delli miei successori, che pro tempore saranno Marchesi, Padroni della Terra di Bassano,
in vigor del presente mio ultimo Testamento , li quali Preti se non saranno obbedienti a
d. Marchesi, e Signori di Bassano, voglio, che subito siano licenziati da quelli , e se ne
piglino altri, da quali se ne possa sperar miglior servizio, e questo sia sempre ad nutum,
e beneplacito di d. miei successori nel Marchesato, e Dominio della Terra di Bassano, come
sopra in perpetuo, li quali debbano dare, e diano a detti Preti quella provisione, che a
loro parrà, conveniente alla qualità, e talento delli detti Preti, tra li quali voglio,
che sia alcuno, che sia idoneo ad insegnare la Dottrina Cristiana, di leggere, di
scrivere, e di far Abbaco a chiunque vorrà da loro imparare, e voglio che s' insegnerà
non solo a quelli di Bassano, ma anco a quelli de luoghi convicini, e ad altri forastieri
gratis, e senza mercede da darsi dalli detti Scolari, alli quali se si insegnerà anco la
Grammatica, sarà più conforme alla mia intenzione , e desiderio, il qual sarebbe
ancora, che tutti li detti tre Preti Cappellani abitassero nella detta Chiesa di S.
Vincenzo, nelle Stanziette di sopra, andandovi per le lumache, che rispondono nella
Chiesa ma; se per maggior commodità della Scuola , e delli Scolari paresse bene avere
anco una Casetta nella Terra di Bassano, o nel Ter ritorio di essa, essorto li suddetti
miei successori Marchesi, che glie la debbano provedere, come gli parrà; E perché non
pare, che sia cosa conveniente, che li detti Preti Sacerdoti, li quali voglio, che siano
Preti Secolari, e che non siano soggetti all'obbedienza d'alcuna Regola, o Religione,
nemmeno obbligati ad alcuna altra residenza, nel tempo che li sopravanzerà oltre le
Messe, ed altri officj, che giornalmente diranno, restino affatto oziosi, e sfaccendati;
Potranno li sopradetti miei successori nel Marchesato, e Dominio di Bassano, fare elezione
di persone di tal qualità, e talento, che siano atti ad esser applicati a qualche altre
cure, ed occupazioni, oltre allinsegnare, come ho detto a Scolari, che possono
apportare utile, ed onore alli detti Signori Marchesi, e alla Terra, ed abitatori di
Bassano, ma anche, e molto piò al servizio del Signore Iddio nostro Signore.
Subito dopo le volontà del marchese per la Chiesa di S. Vincenzo, nel testamento viene
riportata la disposizione in merito alla costruzione di un borgo adiacente alla detta
Chiesa o in una località più idonea, e per finanziare i lavori dovranno, i suoi eredi,
utilizzare gli introiti provenienti dalle tenute di Bassano: Item finita, che
sarà la detta Chiesa di San Vincenzo, la quale per grazia del Signore, e del detto Santo
glorioso mio Avvocato, resta ridotta ad assai buon termine, voglio, che gli miei eredi, o
i loro successori suddetti dallentrate, che caveranno dalla Terra e Territorio di
Bassano spendano, e con effetto sborsino in ciascun anno scudi scudi mille di moneta
almeno, in fabbricare un Borgo con Case più tosto piccole, che grandi incontro, o vicino
alla detta Chiesa di S. Vincenzo in luogo che parrà più commodo, ed onorevole, con buon
disegno, e regola dArchitettura, massime nella prima intenzione, e nel dare
principio; il qual Borgo si debba nominare Giustiniano, ma quando però il tempo, e le
varie occorre facessero conoscere, che la detta intrapresa di fare il detto Borgo non
riuscisse conforme alla mia intenzione, voglio ed ordino, che li sudetti scudi mille annui
di moneta si spendano in fare altre fabriche utili, ed onorevoli agli miei successori nel
Marchesato, e Dominio di Bassano, ed a quella Terra, e suoi abitatori, a quali finora per
lo passato le fabriche da me fatte hanno apportato nome, ed onorevolezza, e beneficio ai
poveri Vasalli, che hanno lavorato, e travagliato in varie cose.
Il Borgo giustiniano, nelle adiacenze della Chiesa di S. Vincenzo, non fu mai
realizzato e si potrebbe supporre che gli eredi (Andrea Giustiniani) avrebbero considerato
che tutto sommato era più conveniente e utile continuare ad edificare nelle strette
vicinanze del paese Ecco, come possibile soluzione, che nel XVII secolo prende corpo
lopera urbanistica di Borgo San Filippo, un agglomerato di case al di fuori delle
mura medioevali. La parte del testamento riguardante il Borgo termina così:
questo
pagamento, e sborso di scudi 1000. annui, voglio, che ascenda alla somma, e quantità
intiera di scudi venti mila, oltre e di più, che gli miei sudetti successori nel
Marchesato, e Dominio di Bassano averanno speso, in finire la detta Chiesa di San
Vincenzo, e passati, che saranno anni venti, e pagato, e sborsato, che averanno li miei
sudetti successori, li scudi ventimila a ragione di scudi mille in ciscun anno, come sopra
ho detto, voglio, che si manchi, e si lasci di fabricare in vigore del presente mio
Legato, e che i miei sudetti successori manchino di sborsare li detti scudi mille annui, e
potranno di tutte lentrate di detta Terra, e Territorio di Bassano, valersi a loro
benepalcito in occasioni dutile, e onore loro, ed in servitù del Signore
Iddio.
Il mecenatismo del Marchese si evidenzia in modo costante nel testamento, tanto da
accalorarsi nellesternare le intenzioni sue affinché tutto ciò che è di arredo e
abbellimento dei suoi palazzi e giardini non sia venduto o alienato, infatti nel
testamento così è riportato: dichiarando, che in questi Mobili da vendersi non siano
comprese le Statue, e Bassi rilievi, e Petti e Teste, Tavole, e Buffetti, ed altre cose di
Marmo, e di Metallo, e tutti li Quadri di qualsivoglia sorte di Pittura, di Ricamo, e di
rilievo, i quali tutti Quadri, Statue, ed altre cose di Marmo, e Metallo, voglio che
restino, e siano del mio erede: perché lintenzione mia è, che tutte le Statue, e
tutti li Quadri di Pittura, ed altri come sopra, che al presento sono, e saranno nel punto
della mia morte nel mio Palazzo, nel quale abito, o altro ove lo abitassi, e che saranno
nelli miei Giardini, e nella mia Terra di Bassano, e tutti altri che saranno nelle
Botteghe dé Scultori, o Scarpellini, o Pittori, ed in ognaltro luogo restino per
mia memoria perpetuamente, e per ornamento dé Palazzi e Giardini miei, come ho detto. E
però voglio, ordino, e comando, che le dette Statue, e Quadri, ed altre cose di Marmo, e
di Metallo sudetti dal mio erede universale, e da tutti quelli, che gli succederanno nella
mia eredità, e fidecommisso come sopra, e come sotto dichiarerò, non si possano mai
vendere, né alienare in qualsivoglia modo, né in tutto, né in parte; ed in evento di
contravenzione voglio, che quel tale, che venderà, o alienerà le dette Statue, e Quadri,
ed altre cose di Marmo, e di Metallo, nel modo detto di sopra, contro la mia volontà, ed
intenzione sia tenuto in coscienza Cristiana obbligato alla Confessione sacramentale di
pagare, e di restituire al suo successore, il quale dopo di lui averà di posseder detti
Palazzi, e Giardini, ed altri miei luoghi sudetti in vigore del presente mio ultimo
Testamento il doppio, e più del giusto prezzo di esse cose vendute
. Purtroppo
le disposizioni del marchese non sono state ben recepite dai posteri.
Nella parte finale del testamento il marchese esprime il desiderio che tutti i suoi beni,
in particolare quelli di Bassano, siano conservati in perpetuo e liberi da ipoteche o
altre forme coercitive per la soddisfazione di debiti accumulati, infatti così dice:
Di più, salve le cose sopradette, perché desidero grandemente, che la mia
eredità, e beni, ed in specie talmente, che la specialità non deroghi alla generalità,
ne allincontro, il Marchesato, Terra, e Territorio di Bassano, e qualsivoglia altri
beni giurisdizionali, che al tempo della mia morte si troveranno da me compri, ed
acquistati in qualsivoglia luogo esistenti si conservino sempre, ed in perpetuo liberi, ed
esenti da qualsivoglia sorte di debiti; però voglio ed espressamente ordino, che la detta
mia eredità, e beni, e nominatamente i detti miei Marchesato, Terra, e Territorio di
Bassano
.. si conservino, e mantenghino perpetuamente nei miei eredi
b
Alcuni documenti storici della famiglia Giustiniani
relative a Bassano Romano
La certificazione attestante la morte del Principe Carlo Benedetto Giustiniani, figlio di Andrea Giustiniani e Maria Pamphili. Carlo Benedetto muore a Bassano il 25 novembre 1679 alla giovane età di trentanni, lasciando cinque figli e la moglie Caterina Gonzaga in attesa del loro sesto figlio. Sarà la Principessa Caterina Gonzaga ad amministrare il feudo sino alla maggiore età dellerede legittimo il Principe Vincenzo II. La traduzione letterale del documento è la seguente: Il giorno 25 novembre 1679 lEccellentissimo D. Carlo Benedetto Giustiniani Principe di Bassano alletà di trenta anni e venti giorni, ricevuti qui a Bassano tutti i sacramenti della Chiesa rese lanima a Dio e mutò la morte con la vita e il suo corpo fu trasferito nella sua Chiesa di San Vincenzo. Interessante di questo atto è la conferma che i Giustiniani venivano sepolti nella loro cappella presso la Chiesa di San Vincenzo. Abbiamo chiesto a Don Cleto, priore del Monatero che ne approfittiamo per ringraziare per la sua opera di traduttore dei documenti rinvenuti, come era la situazione della tomba dei Giustiniani al momento del passaggio dagli Odescalchi ai Padri Benedettini-Silvestrini nel 1940. Egli ci a risposto che Don Bernardino, presente al momento, ha potuto constatare che una tomba era vuota e laltra al momento dellapertura è esplosa andando in polvere quanto custodito.
CRESIMA DEI FIGLI DEL PRINCIPE ANDREA GIUSTINIANI
Si tratta della registrazione dell'avvenuta imposizione del sacramento della cresima a due
figli del Principe Andrea Giustiniani e precisamente a Carlo Benedetto (che erediterà la
carica di Principe) e a Caterina. Il documento riporta che il giorno 17 giugno 1663 il
Vescovo di Nepi e Sutri, proveniente da Villa Paola in Capranica, si reca si reca a
Bassano presso la chiesa di San Vincenzo dove, in forma solenne e alla presenza di tutta
la popolazione, impartisce la Cresima a Carlo Benedetto e a Caterina (che rispettivamente
avevano un'età di 14 e 15 anni, Carlo Benedetto era nato il 9 novembre 1649 e Caterina il
17 luglio 1648). Padrini furono l'Ill.mo Don Antonio Giustiniani e l'Ecc.mo Don Carlo
Benedetto (?)
IL GIORNO 15 GIUGNO 1706 - A PERPETUA MEMORIA
Un documento, anchesso rinvenuto presso lArchivio della Parrocchia,
solennemente redatto a perpetua memoria martedì 15 giugno 1703. In
quellanno accadde qualcosa di molto grave allinterno della chiesa, sicuramente
una tremenda lite con spargimento di sangue. Non sappiamo quale fu il motivo scatenante,
però, essendo stato profanato il luogo di culto, fu poi necessario lintervento del
Vescovo che, con solenne cerimonia alla presenza dei principi regnanti e di tutto il
popolo, riconsacrò la chiesa e la rese nuovamente disponibile al collettività. Il
documento tradotto (ringraziamo Don Cleto Tuderti per la collaborazione) così dice:
Il giorno 15 giugno 1706 - A perpetua memoria
L'Ill.mo e Rev.mo D. Giuseppe Cianti Alberini, Vescovo di Sutri e Nepi, partendo da
Villa Paola, sua residenza, venne qui a Bassano per benedire la Chiesa Parrocchiale e
riconciliarla, poiché per una rissa nella stessa Chiesa a seguito di spargimento di
sangue rimase profanata. Perciò il suddetto Ill.mo e Rev.mo Signore, alla presenza dei
Rev. D., il D. Arciprete con tutti i presbiteri, benedisse l'acqua versandovi sale, cenere
e vino, indi iniziando le orazioni con le litanie e le preci benedisse prima il cimitero
sotto la stessa Chiesa, aspergendo con acqua benedetta le pareti e il pavimento, poi in
processione salì in Chiesa cantando le litanie, asperse parimenti la Chiesa tutt'intorno,
tre volte le pareti e il pavimento: benedisse e riconciliò. Finiti questi riti, celebrò
la messa alla presenza dei suddetti Rev. D. sacerdoti che lo servivano, presenti altresì
l'Ecc.mo Principe D .Vincenzo Giustiniani con l'Ill.mo e Rev.mo D., D.Andrea Giustiniano e
altri principi Giustiniani e l'Ecc.ma D. Caterina Gonzaga Giustiniani e l'Ecc.ma D., D.
Maria Costanza Boncompagni Giustiniani, sposa dell'Ecc.mo D. Principe di Bassano nonché
tutta la sua famiglia con grande concorso di popolo. Anno della salvezza 1706, regnante il
Sommo Pontefice Papa Clemente XI Albani.
LAssociazione Culturale La Rocca di Bassano Romano, ha recentemente
pubblicato una guida turistica: Bassano Romano Terra dei Giustiniani
La guida di Eliseo Fabretti, Yuri Gori, Domenico Moroni, Fiorella Proietti e Domenico
Vittorini , si sofferma sulle bellezze di Bassano Romano con una particolare attenzione al
Palazzo Giustiniani-Odescalchi e alla vicende della nobile famiglia Giustiniani che qui
aveva il suo feudo.
Il testo è richiedibile allAssocione stessa in Via M. Giustiniani n.1, 01030
Bassano Romano (VT)
Questo è il loro sito internet: www.assolarocca.it
lemail dellassociazione: info@assolarocca.it