BASTIA : LA VILLA GIUSTINIANA


con il contributo di EMMANUEL VASTA e JEAN-BAPTISTE RAFFALLI  (estratto da "I Giustiniani all'Unione Europea un percorso continuo. Bassano Romano 2004, a cura di Enrico Giustiniani).

La municipalità di Bastia, fiera del suo passato, è da sempre promotrice di una politica attiva di conservazione e valorizzazione del proprio patrimonio storico. Questa ricchezza rinasce attraverso operazioni di restauro, pubblicazioni regolari e spettacoli storici annuali come A notte di a memoria che ricorda l’arrivo dei Governatori genovesi nella capitale. Bastia ha ereditato dalla Serenissima molteplici tesori architettonici (la cittadella, edifici religiosi) e artistici (quadri d’autore, arredi). La storia della città e dell’isola sono strettamente legate al glorioso passato della Superba e delle sue grandi famiglie patrizie. Tra queste, i Giustiniani rappresentarono maggiormente con onore e fedeltà la loro patria in Corsica come nell’isola di Chios, occupando alte cariche amministrative (governatori, commissari straordinari) o religiose (vescovi).

Dal 1501 al 1745, i Giustiniani hanno dato alla Serenissima otto governatori della Corsica, oltre a numerosi alti funzionari (vicari, cancellieri, commissari, ufficiali). La presenza costante di questa famiglia è frutto della rappresentatività nella Repubblica genovese di una delle più potenti famiglie del Portico di San Pietro. Il Governatore (o Commissario generale) rappresentava la carica politica più alta. Giudice supremo, concentrava presso di sé tutti i poteri (militare, giudiziario ed economico) come una sorta di “vice-re”. Dalla fine del XV secolo, risiedeva alla Bastia, capitale dell’isola, circondato dalla sua corte, dai suoi amministratori (Vicario, Cancelliere, Bargello) e dalla guarnigione. Il Palazzo Publico è situato all’interno della cittadella nel quartiere di Terra Nova in pieno sviluppo urbano e demografico. Al fine di mantenere l’ordine pubblico e la riscossione dei tributi (ad esempio la taglia), i Giustiniani rappresentavano una scelta rassicurante per il Senato, soprattutto in periodi di crisi politica o agricola (malannata). Queste elezioni ai posti chiave rappresentano altrettanti segni di stima e riconoscenza verso una famiglia semper fidelis, devota a Genova in tutto il Mediterraneo fino agli angoli più sperduti dell’Europa e dell’Oriente. Così molti Giustiniani segnarono la storia della Corsica genovese: governatori, commissari, vescovi, servirono con devozione la loro patria. Spesso umanisti di grande cultura, la loro opera fu volta al bene collettivo dei Corsi, dei quali seppero guadagnarsi l’affetto e la stima. Molti furono poi i membri della famiglia che, durante tutto il periodo di dominazione genovese della Corsica, occuparono anche altri incarichi importanti per il controllo del territorio, sia nelle amministrazioni locali, sia nei presidi militari dell’isola. A capo dei presidi o come mercanti, nel cuore di territori spesso ostili, i Giustiniani si rivelarono degli eccellenti diplomatici e amministratori, sempre in rappresentanza del vessillo di Genova e sensibili alle arti e alla cultura dei paesi che amministravano. Molti Giustiniani si distinsero in Corsica anche nel campo economico e nello sviluppo agricolo. Nel 1637, Genova intraprese una politica di sviluppo agricolo conosciuta come Coltivatione universale del regno di Corsica. Soltanto una buona gestione diretta con rigidi criteri economici dagli infaticabili servitori della Serenissima avrebbe consentito la realizzazione di un progetto così ambizioso. La scelta del Magistrato di Corsica (ministero degli affari Corsi) cadde sul magnifico Francesco Maria Giustiniani. Il commissario agricolo percepiva un salario di 3.000 lire genovine per un mandato di tre anni, durante i quali avrebbe dovuto percorrere tutta l’isola al fine di convincere i proprietari terrieri a piantare le cinque spezzi di alberi scelti (olivi, castagni, more gelse, mandorle e noci). Seguiva le istruttorie dei prestiti agrari, reprimendo duramente le frodi e ricompensando le indicazioni degli esperti o dando dei vantaggi fiscali alle cooperative rurali. Questa politica di coltivazione di alberi da frutto o coltivatione fu un successo. Possiamo ancora ammirare i vasti castagneti (regione di Castagniccia), gli oliveti (Balagna) e i filari di viti (Capo Corso) impiantati durante il mandato di Francesco Maria Giustiniani. Colui che si definiva devotissimo servitore aveva perfettamente svolto la sua missione dando prova di abnegazione senza incertezze e di un ottimismo senza cedimenti. Nel corso del 1642 con successo censì nel Deça des monts o Cismonte (Nord ovest della Corsica) ben 161.000 alberi, senza contare i vigneti. Anche la Curia romana, dove erano furono sovente presenti influenti cardinali genovesi appartenenti alla famiglia, privilegiò ugualmente la scelta dei Giustiniani nel conferimento delle Diocesi dell’isola. Così ritroviamo in Corsica tra il XVI e il XVII secolo vescovi Giustiniani ad Ajaccio, Mariana, Aléria e Nebbio. Lo storico Michel Vergé-Franceschi cita otto vescovi Giustiniani in Corsica, dei quali cinque lasciarono un ricordo tangibile nella memoria collettiva dell’isola per le loro azioni, la loro carità, i loro scritti. Numerosi edifici religiosi testimoniano ancora la memoria dei Giustiniani attraverso tutta la Corsica (la cattedrale di Ajaccio, di Cervione, di Nebbio, di Bastia, ecc.) che questi prelati restaurarono e ampliarono per amore dell’architettura e per volere dei fedeli. Tra di essi ne ricordiamo due: lo storico Agostino Giustiniani, vescovo di Nebbio († 1536) e autore fra l’altro dei celebri Castigatissimi annali della Repubblica di Genova, e Carlo Fabrizio Giustiniani vescovo di Mariana e Accia dal 1656 al 1682. Il primo fu un accorto teologo, poliglotta e grande umanista. Tra il 1526 e il 1530, pubblicò una minuziosa descrizione dell’isola nel Dialogo nominato Corsica. Descrisse con precisione le misure dell’isola, il litorale, i rilievi, la demografia, i caratteri degli abitanti, le città e i villaggi, i costumi. Riportò gli eventi politici e militari dell’epoca, descrivendo i diversi poteri sia amministrativi che religiosi e non esitò a criticare, poiché l’opera è anche un trattato politico, il potere genovese, evidenziando il bisogno di riforma per il bene della Corsica e della stessa Repubblica. Un’opera quella di Agostino Giustiniani che si rivela ancora oggi fonte preziosa per gli studiosi e i ricercatori della Corsica. Il vescovo Calo Fabrizio Giustiniani deve essere invece ricordato soprattutto per aver fondato il cenacolo culturale dell’Academia dei vagabondi.


la tua foto
Messale con lo stemma Giustiniani presso la Cattedrale di Santa Maria nella Cittadella di Bastia


I dieci membri che la componevano erano generalmente i notabili più influenti di Bastia, spesso investiti della carica di podestà o sedenti tra gli Anziani (ricordiamo ad esempio Giovanni Banchero, Francesco Canari, Giralamo Biguglia, Sabastiano Carbuccia soprannominato il principe dei vagabondi, solo per citarne alcuni). Gli accademici presentavano le loro odi e poemi in latino o in toscano, a volte al cospetto del governatore o nelle case di qualche mecenate. Vagabondi per sottolineare la loro indipendenza culturale da qualsiasi vincolo imposto dal potere. Carlo Fabrizio Giustiniani lasciò una grande biblioteca ai suoi successori, della quale nella chiesa di Sainte-Marie si conserva ancora attualmente qualche opera liturgica, sulla cui rilegatura è impresso lo stemma Giustiniani.


la tua foto
Villa Giustiniana a Bastia - Daubigny, J (Ruines de la Villa Justiniani Maison de plaisance d'un savant, Eveque de Nebbio) in “Voyage pittoresque de la France”, t. II, Isle de Corse, Lamy, 1787 (pl. VII)

Un testo senz'altro interessante sulla materia:
Une Famille Bastiase En Toscane: Les De Franceschi Suivie D'une Notice Sur La Villa Giustiniana a Bastia di M. Clorinda de Franceschi Bocchi Bianchi (ISBN: 2-85279-035-1 / 2852790351), pubblicato dall'Association archeologique de Bastia-Capo Corso edito da Softcover

La traccia più preziosa della sua residenza in Corsica è la Villa Giustiniana, la più vecchia villa di campagna ancora conservata vicino il centro della città di Bastia in Via Monte Filippina al civico 24. Posta su di una collina dominante la città, la Villa Giustiniana risveglia la curiosità dell’osservatore. Costruita verso il 1660 dal vescovo di Mariana e Accia Carlo Fabrizio Giustiniani, la venerabile costruzione offre un suggestivo panorama sulla città, l’arcipelago toscano, la pianura e i primi rilievi di Capo Corso. E’ situata sulla strada che porta al convento dei Cappuccini di Saint-Antoine. Malgrado la sua posizione privilegiata e il suo ricco passato, la villa è oggi in uno stato di abbandono ingiustamente ignorato e dimenticato. La proprietà aveva un vasto giardino terrazzato, luogo veramente idilliaco con piante di alberi da frutto, una piscina di raccolta delle acque e una fontana. Un piccolo belvedere dominava l’insieme. Il podestà di Bastia e membro dell’Academia dei vagabondi, Sebastiano Carbuccia, così descriveva questo sito: «un orto gentil, cinto di vaghe mura, ove sempre frondeggia april vezzoso».
Il comune di Bastia avrebbe intenzione di acquistare l'edificio, fino agli anni sessanta sede del Fagec - associazione culturale, per farne un centro culturale polivalente.

Per la bibliografia sulla Villa vedere anche: "Une famille Bastiase en Toscane, les De Franceschi: suvie d'une notice sur la ville Giustiniani a Bastia" di Maria Clorinda De Franceschi stmpato dalla Federation d'Association et Groupments pour les études Corses, 1974.


la tua foto la tua foto
La Villa Giustiniana oggi

Anche a Bastia ormai da diversi anni nella "Notte di a memoria", (il secondo week-end di luglio) si rievoca la presenza dei Governatori Genovesi nella città con una suggestiva manifestazione in costume d'epoca. Durante la festa, il corteo parte da Terra Vecchia a Terra Nova. Nel corteo, tutti i personaggi camminano nelle viuzze del centro storico e coinvolgono il pubblico in un percorso pieno di artisti che si esibiscono dal vivo: ballerini, musicisti, attori, schermitori, trovatori, lanciatori di bandiere e numerose comparse, che invitano gli spettatori a tuffarsi nella storia, a riscoprire i numerosi monumenti della Cittadella illuminata. ( Il sito del comitato festeggiamenti della NOTTE DI A MEMORIA Coordinate dell’Ente Organizzatore: comitato delle feste e delle animazioni di Bastia - Place du Donjon Cittadella 20200 Bastia tel. +33 (0)4 95 32 33 61). Questo è il: programma per la festa del 2007 tra cui alle 18 di sabato 21 presso l'oratorio Sainte Croix alla Citadella conferenza sui "Giustiniani nel Mediterraneo" a cura di Enrico Giustiniani
( Alcune immagini delle precedenti edizioni )


la tua foto
la tua foto
la tua foto


DOCUMENTARIO SUI GIUSTINIANI

Grazie all'iniziativa dell'Assessore al patrimonio della municipalità Francese di Bastia, è recentemente uscito (gennaio 2008), prodotto da Vision Internationale e da France 3 per la regia di Andrè Waksman il documentario "Les Giustiniani une saga méditerranéenne". Il documentario di circa un ora, a cui ho fattivamente collaborato, ha richiesto quasi due anni di lavori; l'opera, in francese (con alcuni brani in Italiano sottotitolati) traccia il lungo percorso antropologico e storico della famiglia Giustiniani, toccando le località dove più si è sentita la presenza di questa famiglia: Genova, il levante ligure, Chios, Roma, Palermo, la Corsica e Bassano Romano.
Sono in possesso della copia, informalmente potrei accontentare, nei limiti del possibile, chi me ne facesse gentile richiesta.
Il film, apparso sulla trasmissione "Orizzonti" su France3-Corse il 10 maggio 2008 è online sul sito della France 3 - corse in questo link:
"I Giustiniani, une saga méditerranéenne" (100508)

film giustiniani


la tua foto Storia dei Giustiniani di Genova (in Italiano)  

Torna alla pagina delle presenze Giustiniani in Corsica
la tua foto Giustiniani - Tradution en française